Grazie alla rete WiFi sarà possibile rilevare oggetti e persone dall’altra parte del muro, scannerizzandole in 3D. Sono le onde emesse dal router a creare l’ologramma tridimensionale di persone, manufatti e oggetti.
La nuova tecnica, presentata qualche tempo fa sulla rivista Physical Review Letters, sostanzialmente sfrutta un paio di antenne: una fissa che registra il campo elettromagnetico emesso dal router stesso e una mobile per sondare da prospettive diverse l’area di riferimento. Antenne anche molto piccole, come quelle di uno smartphone, ma che sono in grado di registrare l’intensità del segnale WiFi.
Tutte le informazioni raccolte sono elaborate da un software programmato per restituire un’immagine in 3D di quanto rilevato dalle antenne. Grazie a quella mobile, inoltre, si ottengono sempre nuove immagini di quanto accade all’interno dello spazio studiato; quindi anche se tale spazio è attraversato da un muro noi possiamo “vedere” quello che accade dall’altra parte.
Una tecnica ancora embrionale che però potrebbe fare passi da gigante a breve, grazie soprattutto all’innovazione tecnologica disponibile per i ricercatori e il probabile aumento di investimenti privati e pubblici che arriveranno.
Ecco un video che spiega come funziona.